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La Commissione Europea considera l’inclusione sociale un processo che garantisce a quanti sono a rischio di povertà e di emarginazione sociale di fruire delle opportunità e delle risorse necessarie per partecipare pienamente alla vita economica, sociale e culturale e di godere di un tenore di vita e di un benessere considerati normali nella società in cui vivono. L’inclusione sociale garantisce inoltre a tali soggetti una maggiore partecipazione ai processi decisionali che riguardano le loro vite e un più ampio accesso ai propri diritti fondamentali.
D’altro canto, l’esclusione sociale implica l’assenza o la negazione di determinati diritti, risorse, beni o servizi nonché l’incapacità di prendere parte alle normali relazioni e attività in ambito economico, sociale, culturale o politico normalmente accessibili alla maggior parte dei soggetti che compongono la società. L’esclusione interessa sia la qualità di vita dei cittadini che l’equità e la coesione della società nel suo insieme, e la lotta all’esclusione e alla discriminazione sociali è una delle priorità politiche fondamentali della Commissione Europea già da diversi anni.
Per questo, quando parliamo di inclusione sociale non possiamo non parlare dei cosiddetti gruppi vulnerabili, ovvero di tutte quelle categorie considerate ad alto (o più alto) rischio di esclusione sociale per uno o più motivi.
I gruppi vulnerabili, detti anche AROPE (a rischio di povertà ed esclusione), vengono elencati in diverse pubblicazioni dedicate al FSE (Fondo Sociale Europeo).
Si parla, ad esempio, di:
- Persone appartenenti a minoranze sociali, culturali, etniche e religiose, migranti e persone di origine straniera;
- Persone con disabilità;
- Persone prive di fissa dimora, ospiti temporanee di strutture di accoglienza o le cui condizioni residenziali non rispondono alle esigenze minime per il benessere dell’individuo;
- Persone appartenenti a gruppi socialmente vulnerabili (ad es. individui soggetti a tossicodipendenza o altri tipi di dipendenza, vittime di abusi domestici e/o violenze, bambini con difficoltà di apprendimento o NEET ecc.);
- Persone prive di occupazione o lavoratori anziani.
Nella sezione dedicata alle risorse utili puoi trovare documenti e materiali extra che ti aiuteranno ad approfondire ulteriormente l’argomento.
Discutine con i tuoi colleghi: con quali gruppi vulnerabili vi capita di entrare in contatto nel vostro lavoro, e che misure e pratiche mettete in atto per garantire la loro inclusione?
Vedi anche le altre attività della playlist “GameOn: Inclusione sociale e game design” per approfondire il tema dell’inclusione sociale e di come promuoverla tra i giovani attraverso il game design.
Puoi completare l’attività e ricevere un badge digitale scrivendo le tue riflessioni nella sezione dedicata più in basso e caricandole come prova.
Questa attività è stata creata dai partner del progetto europeo “Game On” per promuovere l’inclusione, la partecipazione e lo sviluppo del pensiero critico attraverso la pratica del game design. Per saperne di più sul progetto e la partnership, clicca qui.
I partner sono:
Co-finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea